VIDEO / Il ‘venerdì nero’ del commercio vicino al Delfico

I negozianti si associano al coro dei genitori in ansia per il futuro della scuola: “Quali sono i tempi di questo dramma?”. E c’è chi propone di spostare in piazza Dante il mercato del sabato

TERAMO – Ci aspettiamo comunicazioni più puntuali della Provincia di Teramo sulla situazione e sulla timeline proprio dello stato dei lavori, dello stato delle indagini, della perizia e del fantomatico dissequestro del Delfico. Per noi commercianti, vittime collaterali, la situazione è tragica. E mentre per tanti della nostra categoria. oggi dovrebbe essere un giorno di affari, per noi invece è una ‘venerdì nero’ che detto all’italiana fa più effetto, soprattutto nel nostro caso”. A parlare è Luca Boschi, la cui tabaccheria di piazza Dante, dal giorno dello sfratto di studenti, professori e personale di Convitto e Liceo Classico del Delfico – lo scorso 3 ottobre – ha registrato un calo del 30% degli affari. E ci sono commercianti della zona tra la piazza, via Carducci e strade limitrofe, che hanno già dovuto adottare le prime drastiche contromisure, come la riduzione dell’orario di lavoro.

La protesta del ‘black friday alla rovescia’ è andata in onda questa mattina e ha radunato in piazza, davanti al colosso edilizio dell’Ottocento che la magistratura ritiene d’argilla. Boschi ne tira le fila: sotto accusa c’è l’atteggiamento del presidente della Provincia, Camillo D’Angelo, che non “ci rende partecipi della situazione, non ci aggiorna su tempi e modi di questa vicenda che ci sta condannando in molti casi alla chiusura“.

E da qualcuno, come Francesco Liguori, il titolare di bar Empatia Caffè, arriva anche qualche proposta che possa, nell’emergenza e nella temporaneità (si spera) della vicenda, lenire il dramma: “Perchè non spostare il mercato del sabato qui a piazza Dante, considerato che il corso è pieno di cantieri?”

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